DIETA CHETOGENICA

18.04.2020

In questi giorni, diversi pazienti mi hanno chiesto informazioni riguardo la dieta chetogenica. Ma di che cosa si tratta? Conosciamola meglio.

La dieta chetogenica rappresenta un approccio nutrizionale che ha acceso e continua ad accendere non pochi dibattiti. C'è chi la esalta come un mezzo efficacissimo di dimagrimento, chi invece la demonizza in modo anche esagerato. In realtà rappresenta un valido strumento per una serie di situazioni, da utilizzare con le dovute precauzioni e che può garantire ottimi risultati laddove altri metodi spesso falliscono.

LA STORIA

In campo clinico il primo uso documentato di dieta chetogenica risale al 1920, quando Wilder ed altri la utilizarono per trattare pazienti pediatrici affetti da epilessia che non rispondeva ai farmaci. Il suo utilizzo è poi tornato alla ribalta negli anni '80 e si è sempre più diffuso. Negli utimi anni l'interesse scientifico è aumentato, attraverso l'attivazione di numerosi studi volti a valutare l'efficacia di questo particolare regime, non solo nell'epilessia ma anche nell'obesità, alcune forme tumorali, alcune patologie neurologiche come l'Alzheimer e Parkinson, varie forme di cefalea ma anche diabete e sindrome metabolica.

IL PRINCIPIO

In condizioni normali il glucosio rappresenta la principale fonte di energia di tutti i tessuti de corpo. Ma cosa succede se noi ne riduciamo drasticamente l'introito con la dieta?

Quando il glucosio scarseggia la maggior parte di organi e tessuti può utilizzare acidi grassi come fonte di energia, o può convertire altre sostanze in zuccheri, soprattutto alcuni aminoacidi come alanina e glutamina, attraverso un processo chiamato gluconeogenesi. Alcuni organi e tessuti come cervello e Sistema Nervoso Centrale, globuli rossi, e fibre muscolari di tipo II non sono in grado di utilizzare gli acidi grassi liberi, ma in condizioni di carenza di glucosio possono utilizzare i corpi chetonici (acetone, acetoacetato, betaidrossibutirrato), sostanze derivate dalle scorte lipidiche, la cui concentrazione è usualmente molto ridotta in condizioni normali ma sale in misura notevole in situazioni particolari, come un digiuno prolungato o un lungo periodo senza introduzione di carboidrati. Questo meccanismo si innesca solo se sussistono determinate condizioni, per questo è sconsigliato il fai da te. Se fatta male il rischio infatti è che si determini una perdita di massa muscolare, essere stanchi, nervosi ed avere ma di testa; simtomi comunque che possono manifestarsi nei primi giorni di dieta. Invece come l'organismo entra in chetosi, i corpi chetonici oltre che ad indurre sazietà, contribuiscono a mantenere il tono dell'umore elevato.

COM'E' STRUTTURATA

La dieta chetogenica NON è una dieta iperproteica, ma piuttosto un approccio normoproteico (1-1,4 gr per kg di peso corporeo) a bassissimo contenuto di carboidrati (da 20 a 50 gr) ed in caso di dimagrimento, ipocalorica (i protocolli utilizzati a scopo terapeutico, specie in ambito neurologico, presentano caratteristiche diverse). Quindi vi saranno degli alimenti vietati, come: pasta, pane, riso, frutta, legumi, ... ed alimenti consentiti quali, carne, pesce, uova, olio extravergine di oliva, frutta secca e verdure (ad eccezione di alcuni tipi).

Nel percorso si distinguono diverse fasi, che sono personalizzate rispetto gli obiettivi e lo stato del paziente.

1 FASE DI ADATTAMENTO

La prima fase di adattamento che va dalle 48 alle 72 ore, tempo necessario all'organismo per entrare in chetosi e dare l'effetto anoressizzante, ossia di diminuzione del senso di fame.

2. FASE DI ATTACCO O DI DIMAGRIMENTO

Attivo in chetogenesi in cui viene "attaccata" la massa grassa. La durata in genere non è inferiore ai 14 giorni e l'apporto calorico risulta essere molto basso. Grazie all'azione dei corpi chetonici la sensazione di fame è nulla e si ha un tono dell'umore elevato. Oltre che agli alimenti comuni, è possibile utilizzare pasti specifici, sotto consiglio del nutrizionista. Può essere necessaria in questa fase l'integrazione con vitamine, minerali e fibre.

3. FASE DI TRANSIZIONE

Superata la fase di attacco si passa alla fase di transizione. Spesso capita che i pazienti mi chiedano di continuare, data la sensazione di benessere e lucidità mentale. Questa fase comunque è molto delicata, fatta da tappe dove si vanno a reitrodurre alcuni alimenti ed il paziente deve essere istruito molto bene. Il peso continua a scendere se pur lentamente e si stabilizzano i risultati.

4. FASE DI NORMALIZZAZIONE

Ultima fase che possiamo definire di equilibrio alimentare che segna il passaggio ad una dieta mediterranea.

CONTROINDICAZIONI

La dieta chetogenica è controindicata in una serie di condizioni patologiche particolari:

  • gravidanza e allattamento;
  • insufficienza renale;
  • insufficienza epatica;
  • diabete di tipo I;
  • porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente;
  • alcolismo;
  • disturbi del comportamento alimentare;
  • disturbi mentali.

Dott.ssa Valeria Capri

Biologa Nutrizionista